|
Percorrendo la E6 in direzione Nord, oltrepassata Lillehammer, quella sempre più
stretta striscia d’asfalto diventa praticamente l’unica via (oltre alla ferrovia)
che congiunga il sud della Norvegia con la ricca zona del Nord.
La sagoma della Norvegia è curiosa. La sua zona centrale si assottiglia a tal punto
da coincidere quasi (lo dico ovviamente con un po’ d’ironia) alla E6 stessa.
E la stessa E6, a tratti, è strettissima. Una qualsiasi provinciale di campagna
dell’Emilia di solito è più larga. Penso, ad esempio, alla strada che congiunge
La Rovere a Villa Grappa, nei dintorni di Forlì. Negli anni Cinquanta era una
stretta via di sassi bianchi affiancata ai lati da due profondi fossi. Adesso è
una strada asfaltata decisamente più larga di certi tratti delle E6 delle zone
centrali del Paese.
Grandissima fu la nostra sorpresa nello scovare tratti della E6 raddoppiati,
nel senso che da un lato esisteva ancora la vecchissima E6 senza asfalto, e a lato
vi era quella nuova, con l’asfalto (ma mica poi tanto più larga!).
Le prime due foto di questa pagina mostrano proprio questo sdoppiamento della E6.
Nella foto di destra (se vi fate sopra un clic sarete portati a una pagina che ne
contiene una versione più grande), si nota che anche la versione originale della
stradina aveva un piccolo ponticello con barre ai lati. La nuova invece ha dei
moderni garderail.
Ecco, a volte tento di immaginarmi come fosse la E6 una cinquantina d’anni fa, o addirittura come si presentasse nell’Ottocento.
E quando avrà iniziato a prendere vita? Sarà stata una mulattiera, una viuzza strettissima, adatta solo al cammino di uomini e animali e in stagioni che lo consentissero. Sicuramente in Norvegia vi saranno delle documentazioni in musei specializzati.
|
|